Descrizione
Sono riemersi dal mare nell’ormai lontano 16 agosto 1972, eppure sui Bronzi di Riace aleggiano ancora fittissimi misteri, spesso indagati da ricercatori di fama mondiale e provenienti da qualsiasi angolo del pianeta.
È il caso de "Il viaggio dei Bronzi di Riace", un interessante lavoro svolto dell'archeologo Daniele Castrizio che, con il musicantore Fulvio Cama e il visual designer Saverio Autellitano, ha trasformato le proprie ricerche in un interessante spettacolo teatrale. Diversi misteri emergono anche dall’approfondimento effettuato da Riccardo Partinico, docente e ideatore di una nuova modalità di analisi sulle statue di Riace.
"Il viaggio dei Bronzi di Riace"
È recentemente tornato nelle sale italiane lo spettacolo "Il viaggio dei Bronzi di Riace", un interessante prodotto dall'Accademia dei Caccuriani e patrocinato dalla Regione Calabria, che ha svelato, a seguito di un minuzioso studio accompagnato da dettagliate analisi sulle statue e riscontri con la letteratura, che probabilmente i Bronzi di Riace erano parte di un gruppo a di 5 statue che gli antichi Romani, dopo le vittorie ottenute, avevano esposto a Roma nel Tempio di Pompeo.
A scatenare la polemica, però, è stato un riferimento al tanto discusso terzo Bronzo, che nei fatti è stato solo un equivoco dei media: è vero che esiste una scultura bronzea di circa 30 centimetri di altezza, straordinariamente somigliante ai Bronzi (e attualmente esposta in un museo del Connecticut), ma nessuno ha mai affermato che potesse essere uno dei possibili Bronzi mancanti.
Castrizio ha infatti specificato che la piccola statua che ora si trova in America è soltanto una copia fedele del Bronzo A, pur rappresentando un elemento importante perché collega i Bronzi alle antiche conquiste dei Romani in terra greca, come poi emerge dallo spettacolo teatrale.
La conferenza con Riccardo Partinico
Importante ospite di una conferenza che ha avuto luogo a Reggio Calabria è stato, invece, Riccardo Partinico, il quale precedentemente aveva presentato una controtesi in cui smentiva le identità di Eteocle e Polinice nei Bronzi di Riace, a differenza di quanto invece è sostenuto dall’archeologo Castrizio.
Anzi, secondo Partinico, lo studio di muscoli e postura è quello che può offrire informazioni preziose e attendibili sulle origini delle statue, ma al momento purtroppo non è ancora chiaro chi volessero rappresentare.
Non resta che attendere ulteriori novità che si spera emergeranno dalla campagna di scavi subacquei programmata a Riace, che dovrebbe iniziare durante il mese di giugno del 2024.
Nella foto di copertina il ritrovamento dei Bronzi di Riace