Descrizione
A settembre 2024 è andato in scena il Reggio Film Fest, manifestazione con la direzione artistica di Antonio Flamini e realizzata con il sostegno di Fondazione Calabria Film Commission, Città Metropolitana di Reggio Calabria e Ministero della Cultura. A vincere come miglior cortometraggio – Premio Rhegion - è stato un prodotto che racconta della nostra Terra e del suo Primo Cittadino: Riace Mediterraneo.
Riace Mediterraneo, il cortometraggio
Riace Mediterraneo è un cortometraggio diretto da Damiano Bedini che illustra, in soli 18 minuti, la storia del Sindaco ed europarlamentare Mimmo Lucano.
Si tratta di un meraviglioso racconto - dove le immagini si trasformano abilmente in cartoni - del “Modello Riace”, simbolo di accoglienza e ambizioso progetto di integrazione portato avanti da colui che poco dopo è diventato Sindaco della città e che ha dato vita a un vero e proprio “Villaggio Globale”. Un successo enorme che ha reso il nostro piccolissimo borgo calabrese ancor più noto in tutto il mondo, al punto da far nascere un nuovo tipo di turismo: il turismo solidale.
Il cortometraggio affronta anche le vicende giudiziarie dello stesso Lucano, terminate con una sentenza che ha cancellato la pena prevista poiché il Sindaco è stato assolto da tutti i reati gravissimi che gli venivano contestati.
L’intervento del Sindaco
Alla premiazione di Riace Mediterraneo era presente anche Mimmo Lucano che, visibilmente emozionato, ci ha tenuto a ringraziare tutte le persone che lo hanno voluto accompagnare in questo viaggio che lo ha portato ad essere di nuovo Sindaco Riace.
«Il messaggio nel mio immaginario è questo – ha spiegato – io ho voluto raccontare che esiste un’alternativa ai lager libici, alle deportazioni in Albania, alla disumanità. Ho avuto questo ruolo solo perché mi sono trovato Sindaco al momento di quel primo sbarco di migranti. È come se gli eventi mi avessero travolto, ma i veri protagonisti sono il senso di accoglienza e la solidarietà che caratterizzano i villaggi dove le case non hanno chiavi e il concetto di proprietà e di egoismo si annullano. E c’è la sensibilità, di fronte a persone in difficoltà, di non girarsi dall’altra parte. È questo il messaggio essenziale per contrastare la chiusura delle coscienze».
Ha poi continuato affermando che: «l’apertura verso l’altro non è solo un atto di umanità, ma rappresenta anche una possibilità di sopravvivenza per i piccoli centri, che altrimenti rischiano di scomparire».